Indirizzi della politica

liborio am 10. April 2006

Molto spesso, negli articoli di giornale e in Tv o nella radio si sentono nomi come „Quirinale“, „Viminale“, „Farnesina“ e altri. Sono tutti nomi che indicano, tramite l’indicazione topografica, il ministero, la carica istituzionale o la Persona che ha tale carica. Ecco i più comuni.

Farnesina (la): La Farnesina è il ministero degli Esteri, la cui sede è in Piazza della Farnesina 1.

Palazzo Chigi (senza articolo): Palazzo Chigi indica il presidente del Consiglio dei Ministri, la cui sede istituzionale è, appunto, a Palazzo Chigi. Per estensione l’espressione può arrivare ad indicare tutto l’entourage del Presidente del Consiglio.

Palazzo Madama (senza articolo): √à la sede del Senato della Repubblica, una delle due camere del parlamento italiano; indica quindi il Senato come organo o l’insieme dei senatori.

Palazzo Montecitorio (senza articolo): In questo Palazzo si svolgono le riunioni della Camera dei Deputati, l’altra camera del parlamento italiano. Il termina indica perciò, a seconda dei casi, l’organo parlamentare, oppure l’insieme dei deputati. In rari casi esso può anche indicare il presidente della Camera dei Deputati.

Quirinale (il): sta per il presidente della Repubblica, che in questo palazzo romano ha la propria sede istituzionale.

Via XX settembre : Meno usato degli altri, indica il Ministero o il Ministro del Tesoro.

Viminale (il): In piazza del Viminale si trova il ministero degli interni.
 
 

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Un aneddoto

liborio am 7. April 2006

Ludwig Wittgenstein, un filosofo austriaco nato a Vienna (1889-1951) scrisse un primo libro in cui sosteneva che una lingua è un calcolo, che le frasi sono come operazioni aritmetiche con i loro simboli funzionali (le congiunzioni, le preposizioni ecc.) e i loro numeri (le parole).
Gli fu offerto di studiare e di insegnare all’universita di Cambridge in Inghilterra.
Egli accettò. In quella città trovò un ambiente intellettuale e scientifico molto vivo. Nello stesso periodo si trovava a Cambridge anche un grande economista italiano, andato via dall’Italia perch√© antifascista: Piero Sraffa.I due si conobbero ed ebbero lunghe conversazioni.
Si racconta che un giorno la discussione tra i due diventò molto accalorata. Sraffa non era molto d’accordo con l’amico e improvvisamente fece un gesto molto tipico di Napoli, la città da cui proveniva. Aveva compiuto un gesto per manifestare la sua incertezza. Era uno di quei ‚Äúsegni‚“ molto usati a Napoli, la Firenze del linguaggio gestuale. Ora in questo linguaggio un posto di riguardo spetta alle ¬´grattatine¬ª. Chi non conosce, per esempio, la grattatina sulla testa? Quella che si fa per significare ¬´un attimo, aspetta, sto cercando di ricordare¬ª. C’è un detto di Pulcinella, la più famosa maschera napoletana che dice: ¬´Basta grattarsi la testa e ci ricordiamo anche le cose più piccole..¬ª E ci sono molti tipi di grattatine. Tra le altre la seguente: con la punta delle dita della mano destra, sfregando il mento piu volte sulla parte sinistra, dal basso in alto,. da destra verso sinistra, si esprime quasi un intero discorso che tradotto in parole, suona più o meno cos√≠: √à vero, sicuramente. . .sembra che tu abbia ragione, però c’è qualcosa che non va, ma potresti avere ragione. Eh s√≠, forse… non ci sono dubbi: Ma neanche di questo sono sicuro.
Si dice che quel giorno Sraffa si grattò il mento proprio in quel modo. E Wittgenstein impietr√¨. Da quel giorno iniziò a dubitare delle sue teorie. Il gesto che Sraffa aveva fatto era un ¬´segno¬ª che esprimeva delle cose. Ma era impossibile sezionarlo. Quale parte di esso esprimeva ¬´sicuramente¬ª quale ¬´ma¬ª quale ¬´potresti avere ragione¬ª e cos√≠ via? Nonostante tutto questo, il gesto nel suo insieme riusciva a comunicare un‘ esperienza. Quindi il ¬´segno¬ª, può essere tale senza essere una struttura matematica. L ‚importante è che è sempre qualcosa che si colloca tra persone che interagiscono. E fu cos√¨ che da quel momento Wittgenstein iniziò a riflettere su quel che c’e nelle parole e che non c’e nei calcoli, sul perch√© una lingua non è un calcolo.

il gioco del calcio

liborio am 3. April 2006

„Senza cinema, senza scrivere, che cosa le sarebbe piaciuto diventare?
Un bravo calciatore. Dopo la letteratura e l’eros, per me il football è uno dei grandi piaceri. “
Enzo Biagi intervista Pier Paolo Pasolini, «La Stampa», 4 gennaio 1973
Il calcio è una metafora della vita, sentenzia Jean-Paul Sartre. La vita è una metafora del calcio, corregge il filosofo Sergio Givone. Di certo, calcio e letteratura vanno a braccetto, in una simbiosi ormai consolidata

Eugenio Montale si occupò di calcio, ipotizzando un campionato senza reti: ¬´Sogno che un giorno nessuno farà più gol in tutto il mondo¬ª.
Per Thomas Stearnes Eliot „il calcio è un elemento fondamentale della cultura contemporanea“. Per me, che arrivo dal Sudamerica, dal Brasile, il pallone rappresenta un’utopia, un riscatto, una opposizione al potere. Basta leggere Eduardo Galeano: „Per quanto i tecnocrati lo programmino perfino nei minimi dettagli, per quanto i potenti lo manipolino, il calcio continua a voler essere l’arte dell’imprevisto“
Pier Paolo Pasolini, che è stato una fantasiosa ala destra, si spinge addirittura oltre ciò che hanno dichiarato gli altri scrittori sopra citati:
¬´Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. √à rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro¬ª.

I concerti di Etta Scollo nel 2006

liborio am 31. März 2006

Etta Scollo
März
30. 03. Bonn – Springmaus
31. 03. Luxemburg – Kulturhaus Mersch

April
01. 04. Luxemburg – Kulturhaus Mersch
20. 04. Osnabrück – Lagerhalle
29. 04. Frankfurt – Nacht der Museen, Historisches Museum
30. 04. Freiburg – Jazzhaus

Mai
04. 05. Hamburg – Fabrik
16. 05. Gaggenau – Klagbühne
17. 05. Koblenz – Caf√© Hahn
18. 05. Ludwigsburg – Scala
19. 05. München – Schloss – Theaterzelt

Juni
23. 06. Dortmund – Konzerthaus – „Canta Ro'“ mit Ensemble Resonanz
25. 06. Hanstedt – Augustenhöhe – mit Ensemble Resonanz
29. 06. Potsdam – Treffpunkt Freizeit – Il Ponte – Brandenburgische Gesellschaft der Freunde Italiens

Juli
30. 07. Hunsrück – Interkulturelles Frauenmusikfestival – mit Cathrin Pfeifer

Oktober
14. 10. Stuttgart – Theaterhaus, tbc

November
16. 11. Leipzig – Moritzbastei
17. 11. Regensburg – Alte Mälzerei
18. 11. Nürnberg – Villa Leon
21. 11. Mainz – Frankfurter Hof
28. 11. Ansbach – Kammerspiele
29. 11. Fürstenwalde – Jazzfirst

Dezember
08. 12. Schortens – Bürgerhaus
13. 12. Hanau – Komödienhaus – Doppelkonzert mit Pippo Pollina
14. 12. Lörrach – Burghof
15. 12. Singen – Die Gems, tbc
16. 12. München – Lustspielhaus
17. 12. Passau – Scheune

Introduzione di Primo Passo, Italienischkurs für Anfänger

liborio am 21. März 2006

Cari amici buon giorno!

Ich liebe die italienische Sprache, denn sie ist für mich eine der schönsten Sprachen der Welt. Sie gefällt mir so sehr, weil sie die Sprache ist, die ich am besten kenne. Sicherlich lieben auch Sie Italienisch, sonst würden Sie sich nicht für dieses Buch interessieren. Die Liebe ist ein sehr starker Antrieb, ein Mittel, das sehr gut geeignet ist, um andere Menschen sowie andere Länder kennen zu lernen. Seit zwanzig Jahren, gehe ich meinen Weg als Italienischlehrer an der Scuola Italiana Senzaparole. Seit zwei Jahrzehnten begegne ich Menschen, die, von Liebe getrieben, meine Sprache lernen, sprechen wollen. Sie lieben vielleicht auch die „pasta“, oder die Musik von Verdi oder Nannini, oder die vielfältige italienische Landschaft, oder ganz einfach einen Mario oder eine Maria; Ich stelle mir vor, wie Sie, von schönen Gefühlen getrieben, dieses Buch in die Hand nehmen, es anschauen, darin herumblättern und hier und da ein paar Zeilen lesen, damit Sie mehr über das „Objekt der Begierde“ erfahren. Und wie in jeder Liebesbeziehung lernt man sich durch den Partner auch selbst besser kennen, und man versucht, ein Gleichgewicht mit dem anderen zu finden. Also: warum liebe ich sie, die Sprache, die Menschen, oder einfach: einen Menschen, eine Frau oder einen Mann, oder … Ich liebe sie, weil sie mir etwas geben, ein Bedürfnis befriedigen.
Und wer/was/bin/habe/mache ich?
Genau mit dieser Voraussetzung habe ich versucht, einen neuen Weg zu gehen, um dieses Lehrbuch zu schreiben, um ein Mittel zur Verfügung zu stellen, das eine Brücke sein soll, die das Sprechen mit den anderen vereinfacht. Also ich, wir, Lehrer und Lernende, Italiener oder Deutsche, Farbige oder Weiße, wir sind alle Wesen, die:

können/dürfen/müssen und wollen sein/haben und tun in der Zeit und im Raum

Und das haben wir gemeinsam mit allen Menschen, denn alle Menschen drücken dies mit der Sprache aus. Was von Land zu Land anders sein kann, ist nur die Art und Weise, die kulturelle Verkleidung, die wir anziehen, um uns zu schützen, zu schmücken, zu differenzieren oder einfach um dazuzugehören, etc. Auf dieser Reise, die wir gemeinsam unternehmen, ich als Lehrer, Sie als Lernende, Ich als Italiener, Sie als Deutsche, möchte ich, dass wir die Sprache nicht nur durch das Überlegen eines vom Kopf gesteuerten Menschen betrachten, sondern auch durch das Spüren, Empfinden mit dem Bauch, mit dem ganzen Körper. Nur so können wir uns besser und schneller kennenlemen, miteinander sprechen. Also lernen wir uns kennen:
Wer sind wir? Menschen, Frauen, Männer, Kinder, ältere Leute.

Was haben wir alle? Einen Körper, mit Kopf, Augen, Mund, etc.
Also damit haben wir jetzt gelernt, was für Namen, Hauptwörter, es in Italien gibt, und auch was der, die oder das auf Italienisch heißt.
Wie sind wir? Klein, groß, stark, (Adjektive).
Was machen wir? Leben, essen, sehen, hören, gehen, nehmen… (Verben).
Wir können das, weil wir die Mittel dafür haben: Körper, Augen, etc.
Wir haben Bedürfnisse, die wir befriedigen müssen und wollen.
Wir lieben, wenn jemand eines unserer Bedürfnisse befriedigt,
oder hassen, wenn dies nicht geschieht.
Wo? In der Welt, in Italien, in …
Wann? Heute, gestern, morgen.
Also versuchen wir auch, mit Wahrmehmung und assoziativen Prozessen,
die von uns ausgehen, zu lernen, Meine Erfahrung als Lehrer zeigt mir; dass der schwierigste Teil beim Erlernen einer Fremdsprache darin besteht, sich stets an die neuen Wörter zu erinnern. Im richtigen Moment auf ein Wort zu kommen, fällt den meisten Menschen schwer: Leider vergessen wir immer und immer wieder Wörter; die wir bereits gelernt haben. Aus diesem Grund widmet das Buch diesem Aspekt
besondere Aufmerksamkeit. Wie.? Sie lernen ganz einfach so:
1-: den Namen einer Sache, die Sie besitzen, z.B.: gli occhi (die Augen)
2-:das entsprechende Verb: vedere (sehen)
3-: das Objekt des Verbs: un film (einen Film)
4-: Wann? Oggi (heute)
5-: Wo? In un cinema (in einem Kino).

Also lernen sie Wörter , die zusammenhängen, die Glieder einer Kette sind, welche fest mit Ihnen verbunden ist.

Buon divertimento e buon apprendimento!

Riunione informativa sulle elezioni

liborio am 21. März 2006

In occasione delle elezioni politiche, il patronato INCA/CGIL in collaborazione con il Consolato Generale D’Italia in Amburgo, invita la comunità italiana a partecipare ad una riunione informativa inerente le modalità e il valore della partecipazione alle prossime consultazioni per il rinnovo del Parlamento italiano.
alle ore 17,30 di venerdí 24 marzo
presso la sede del Patronato INCA
Besenbinderhof 60 (DGB Gewerkschathaus
)
Cogliamo questa occasione per indire altresí una tavola rotonda sul tema
Emigrazione e Sindacato“
con la partecipazione di Italo Tripi, Segretario Generale della CGIL della regione sicilia, e Giovanni Pollice della Segreteria Nazionale del sindacato tedesco IGBCE.
Il coordinamento del convegno sarà a cura di Francesco Bonsignore, direttore del Patronato INCA di Amburgo.
A questa iniziativa hanno aderito diverse personalità e rappresentanti del mondo sindacale tedesco e dell’associazionismo democratico.
La prego di partecipare attivamente al convegno sia per il merito dell’iniziativa che per le utili informazioni che Le verranno date sulla modalità di voto.
Francesco Bonsignore
(Direttore Ufficio INCA)

www.patronato-inca.de

Un incontro con il cinema italiano

liborio am 20. März 2006

Introduzione:

Dal cinema monumentale degli anni dieci fino ai nostri giorni

2. La Commedia italiana con estratti da:

– I grandi Magazzini di Camerini
– Totò – I soliti ignoti
– Il grande Ciclone (Pieraccioni)
– Benigni la Vita è bella

3. Il famoso Neorealismo degli anni 40:

– Roma, città aperta (Rossellini)
– Ladri di biciclette (De Sica)
– La terra trema (Visconti)
– Riso Amaro (De Santis)

4. Le Star:

– Marcello Mastroianni
– Sofia Loren
– Anna Magnani

5. Il grande Cinema d’autore:

– Federico Fellini
– Michelangelo Antonioni
– Pier Paolo Pasolini
– Luchino Visconti
– Bernardo Bertolucci

6. La nuova generazione e i loro successi:

– Giuseppe Tornatore (Nuovo Cinema Paradiso)
– Gabriele Salvatores (Mediterraneo)
– Nanni Moretti (Caro Diario e La stanza del figlio)
– Gianni Amelio (L’America)
– Roberto Benigni (La vita è bella)

7. Paragone del cinema italiano con il cinema tedesco e conclusione.

La commedia all’italiana

liborio am 20. März 2006

Il 24.03.06 la prima serata del seminario un incontro con il cinema italiano viene dedicata alla commedia. Presteremo la nostra attenzione ai film di Roberto Benigni, ma guarderemo e analizzeremo anche film dei grandi comici Totò e Alberto Sordi.
Seguiranno degli estratti dai film degli anni 30 e 40 e infine dai film recenti come Il Grande Ciclone.
Discuteremo su che cos’è comico e dove ci sono paralleli con la commedia tedesca e dove le loro differenze. C’è una comicità tipica italiana? Qual è la specialità di Benigni? Ci porremo queste e altre domande e ne discuteremo insieme.
Gli estratti dei film saranno in lingua originale e possibilmente con sottotitoli italiani.

Elezioni del Parlamento Italiano

liborio am 20. März 2006

Il 9 e il 10 aprile 2006 ci saranno le votazioni per l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica Italiana.

Sprache

liborio am 7. März 2006

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